TEM – Transient Electro-Magnetic (o Time Domain Electro-Magnetic TDEM) è un metodo induttivo, originariamente progettato per indagini minerarie, ma che trova sempre più diffusione in ambito geologico e idrogeologico. Infatti si tratta di un metodo che offre una buona penetrazione nei terreni investigati ed è veloce ed efficiente. Inoltre, poiché non vi è alcun obbligo di contatto galvanico con il terreno, i dati possono essere raccolti in zone superficiali ad alta resistività e in aree coperte da ghiaccio o roccia esposta. Il principio di un’indagine TEM consiste in una fase iniziale di immissione di corrente in un circuito (chiamato loop) e successiva una interruzione nel circuito trasmettitore; tale immissione e interruzione nel loop genera un transiente elettromagnetico induce a sua volta dei campi secondari (correnti parassite) in strutture più o meno conduttive (elettrostrati). La bobina del ricevitore (piazzata internamente al loop) intercetta il transiente e il decadimento della tensione risultante viene registrato digitalmente
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Schema di collegamento

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Illustrazione del principio di indagine

La strumentazione utilizzata per l’esecuzione della prova TDEM consiste di: • Georesistivimetro ABEM Walktem bicanale; • n. 04 possibili loop trasmittenti geometria 20×20 m – 40×40 m – 100×100 m – 200×200 m; • n. 02 antenne riceventi RC5 – RC200 collegabili simultaneamente allo strumento; • sistema di energizzazione interno, con potenza massima output 15 Ampere; • possibilità di alimentazione esterna con normale accumulatore 12V/24V • Software proprietario “spia” che consente l’elaborazione dei dati, restituiti in forma di matrice ed una immediata elaborazione. Risultato finale è la restituzione di profili elettrici (log) di elevata accuratezza in tempi brevissimi (circa dieci minuti di acquisizione) con tempi di approntamento dello stendimento estremamente rapidi (circa trenta minuti) e con profondità di investigazione talora prossimi ai 500 metri di profondità. Lo strumento è inoltre dotato di antenna GPS ad elevata precisione che consente pertanto di localizzare il punto di indagine. inoltre questo sistema puo anche essere implementato con informazioni di natura elettrostratigrafica ottenuta con indagini di tipo ERT (tomografia elettrica) avendo anche quest’ultima all’interno dei files proprietari sempre tutte le informazioni di georeferenziazione (tutti i sistemi in nostro possesso sono dotati di antenna GPS)
Restituzione_di_sezioni_2D

Esempio di restituzione di sezioni 2D ottenute per interpolazione di singole stazioni di indagine ubicate in pianta.